Il dipinto rappresenta l’episodio biblico della decapitazione del condottiero assiro Oloferne da parte della vedova ebrea Giuditta, che voleva salvare il proprio popolo dalla dominazione straniera. Secondo alcune fonti, quello di Oloferne è il ritratto dello stesso Caravaggio, una macabra premonizione della condanna alla decapitazione che il pittore subì in seguito all’assassinio di Ranuccio Tomassoni. L’opera risale al 1599.