Brasile, l’ombra degli esperimenti nazisti sul paese dei gemelli

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Le gemelle più famose della storia del cinema, quelle del film Shining di Kubrick

Esiste un paese in Brasile, nello stato del Rio Grande do Sul, che fa sempre una certa impressione attraversare; alcuni preferiscono addirittura percorrere strade più lunghe e fare giri più ampi, pur di non sentirsi addosso quella strana sensazione di essere doppiamente osservati. Doppiamente, perchè la cittadina della quale parliamo ha l’incredibile caratteristica di essere una delle poche al mondo con un’altissima concentrazione di gemelli. Si tratta di Cândido Godói, un comune con poco più di di 6.500 abitanti, che vede una percentuale di parti gemellari pari quasi al 10% del totale; una cifra considerevole se si pensa che in tutto il territorio nazionale brasiliano non si supera il 2% e se si tiene conto che quasi metà dei neonati sono gemelli monozigoti.

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La ‘festa dei gemelli’ a Candido Godoi

Le teorie in proposito sono le più disparate e quelle più fantasiose tirano in ballo nientemeno che Josef Mengele, l’aguzzino nazista tristemente famoso per i suoi crudeli esperimenti ‘ medici ‘ praticati senza anestesia. Secondo questa versione, ripresa nel libro inchiesta ‘Mengele, l’angelo della morte in Sudamerica’ dello storico argentino Jorge Camarasa, specializzato nella ricerca di dati e fonti circa la vita dei gerarchi nazisti dopo la caduta del Reich, il medico nazista si sarebbe insediato in Brasile nel 1955 dove avrebbe effettuato esperimenti particolarmente apprezzati dagli allevatori sui bovini, aumentandone la fertilità. Dalle prime ricerche sugli animali, sarebbe poi passato agli esseri umani, curando le malattie più comuni e prendendosi cura in particolar modo delle donne in stato di gravidanza, che aiutava con ‘rimedi innovativi ‘, secondo quanto affermato dagli stessi abitanti del luogo nel libro di Camarasa. Gli esperimenti condotti da Mengele erano rivolti, tra l’altro, a svelare i meccanismi che regolano proprio i parti gemellari, non ci sarebbe quindi da stupirsi, secondo lo scrittore argentino, se dagli anni ’60 in poi Candido Godoi ha visto aumentare in modo esponenziale il numero dei gemelli presenti sul suo territorio. Un’altra particolarità, che secondo molti testimonierebbe la vericidità di questa ipotesi, è l’aspetto fisico degli abitanti, i quali, con i loro capelli biondi e gli occhi azzurri, risultano molto simili a quegli individui di razza ‘ariana ‘ che il nazismo intendeva propagandare e diffondere.

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Gli elementi per una cult story d’effetto ci sono tutti, ma gli studiosi hanno sottolineato alcune rilevanti contraddizioni che smentiscono la tesi di Camarasa: secondo alcune ricerche, infatti, la presenza di un’alta percentuale di parti gemellari nei dintorni di Candido Godoi era stata registrata già dai primi del ‘900, ai tempi dei primi coloni, e si dovrebbe all’isolamento genetico (assenza di relazioni con individui esterni alla comunità) e ai frequenti matrimoni tra consanguinei, mentre i tratti fisici ‘ ariani ‘ si dovrebbero alla provenienza tedesca e polacca dei primi fondatori della comunità, emigrati dall’Europa in cerca di fortuna. Inoltre, lo storico locale Paulo Sauthier esclude che Mengele abbia effettivamente fatto tappa nella cittadina e che abbia continuato gli studi sui gemelli per tutto il periodo della sua latitanza in Brasile.

(M.G)

Curiosità:

dalle ipotesi riguardanti i presunti esperimenti genetici di Mengele in Sudamerica è stato tratto un film, I ragazzi venuti dal Brasile, con Gregory Peck e Laurence Olivier diretto nel 1978 da Franklin Schaffner, già regista de ‘Il pianeta delle scimmie ‘.

In questa scena tratta dal film, il dott. Mengele (Gregory Peck), in visita ad un vecchio ospedale abbandonato, rievoca i fasti del suo macabro passato:

scritto da:

M. Gatti

Fondatore di Cult Stories. Illustratore part-time. Educatore per l'adolescenza disagiata.

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