Crepax: la musa che ispirò Valentina

 

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Il panorama fumettistico italiano deve molto al contributo di Guido Crepax, uomo colto e dallo stile  personalissimo ed inimitabile, e dal suo personaggio più famoso, la bellissima Valentina, protagonista dell’omonimo fumetto nato negli anni ’60 e riconosciuto come uno fra i più importanti del suo genere. La particolarità di quest’opera sta in un disegno sofisticato, elegante e ricercato, in una trama psichedelica e onirica, ricca di riferimenti culturali e in un genere, l’erotismo, decisamente innovativo per l’epoca, trattato in modo raffinato e mai volgare.

Louise Brooks

Louise Brooks

Di Valentina si sa praticamente tutto: dal cognome (Rosselli) alla professione (è una fotografa), fino alla sua data di nascita (in una tavola compare addirittura la sua carta d’identità con i dati anagrafici). Quello che non tutti sanno però, è che per definire i tratti fisici della sua eroina, Crepax si ispirò ad un’attrice statunitense, Louise Brooks, molto in voga nel cinema muto degli anni ’20. Da lei Valentina ha ereditato il caratteristico caschetto, il look e un fare da “femme fatale” proprio del personaggio di Lulù interpretato nel film “Il vaso di Pandora”.

Pur avendo alimentato nell’ immaginario collettivo l’icona di donna fatale, provocante ed ingenua allo stesso tempo, l’attrice non ebbe la fortuna sperata nel mondo del cinema. Morì nel 1985 per un attacco di cuore sola e dimenticata da tutti, ma grazie a Valentina una parte di sé rivive ancora nel mondo delle arti.

(A.C.)

Il nostro omaggio a Valentina e Louise Brooks:

 

 

 

 

scritto da:

Annachiara Chezzi

Laureata in Scienze della Comunicazione e specializzata in Gestione delle Attività Turistiche e Culturali, è creatrice ed articolista di Cult Stories. La sua innata curiosità la spinge a non accontentarsi di nuotare in superficie e a voler approfondire gli argomenti che tratta.

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