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Al giorno d’oggi non conoscere i fratelli Coen è un crimine gravissimo; personaggi come H.I. McDunnough di ‘Arizona Junior ‘ e Jeffrey “Drugo” Lebowski de ‘Il grande Lebowski ‘ sono ormai un cult del grande schermo statunitense ‘postmoderno’, come qualcuno ama definirlo, e al di là dei gusti personali non si può negare che i due fratelli del Minnesota abbiano segnato profondamente il modo di fare cinema degli ultimi anni. E per ‘fare cinema’, intendiamo proprio il modo di scrivere le sceneggiature. Joel ed Ethan, infatti, seguono un approccio del tutto personale, un metodo molto semplice, ma che ha lentamente preso piede tra i cineasti indipendenti americani e non solo, creando un vero e proprio ‘Coen-style ‘.
Un esempio del loro singolare modo di interagire lo si può intuire dalle interviste che rilasciano a riviste e canali televisivi: come Qui, Quo e Qua, i nipotini di Paperino, il celebre personaggio disneyano, anche i due registi hanno l’abitudine di completare l’uno le frasi dell’altro. Caratteristica tipica delle persone che passano molto tempo insieme, i fratelli Coen hanno sviluppato una sinergia unica ed un’intesa perfetta; da qui all’ideare un metodo che esaltasse tutta la loro creatività, è stato un passo breve. Ciò che caratterizza l’ideazione dei soggetti è il fatto che nessuno dei due sa quale sarà la storia da raccontare, i personaggi che la popoleranno o le ambientazioni nella quale si svolgerà. Semplicemente, senza preavviso, uno dei due comincia a raccontare un fatto o un aneddoto che ha trovato interessante e l’altro lo segna su un foglio, poi, a turno, ognuno aggiunge un particolare, fino a che il tutto non acquista la parvenza di una narrazione completa. A questo punto comincia il lavoro: un’attenta e meticolosa rivisitazione di quanto è scaturito, che spesso stravolge la bozza originaria e che porta al copione vero e proprio. Se il processo sfrutta al massimo la creatività di entrambi, Joel ed Ethan hanno però notato che crea degli intoppi, producendo spesso un ‘blocco dello scrittore’, ragion per cui lavorano sempre a due o più sceneggiature contemporaneamente, lasciando in sospeso quelle per le quali sul momento non hanno idee.
Curiosamente, nonostante il cinema dei Coen sia frutto di improvvisazioni e colpi di genio, i due pretendono che sul set le loro sceneggiature siano seguite alla perfezione e che le battute siano recitate senza la minima divagazione.
(M.G)