I Sigur Rós sono un gruppo post-rock islandese, che deve la sua fama non solo alla propria abilità musicale, ma anche al cospicuo numero di celebrità che si sono dichiarate loro fans: da Björk che fu la prima a scoprire e promuovere il gruppo, a Tom Cruise, da Brian Molko ai Rage Against the Machine e perfino ai Metallica, i quali dichiararono di essersi ispirati a loro per la realizzazione dell’album ‘St. Anger ‘.
La band vanta diversi aneddoti curiosi nella sua lunga e proficua carriera, ma il più particolare resta quello che riguarda i testi delle loro canzoni, cantati spesso in una non-lingua, il Vonlenska.
L’idioma, creato dal cantante Jón Þór Birgisson, non può essere considerato una vera e propria lingua, in quanto non prevede regole grammaticali e non associa alcun significato ai suoni prodotti. Il termine esatto è glossolalia, ovvero un’associazione di sillabe che non vogliono comunicare nulla, ma che vengono articolate con tale musicalità da trasmettere comunque stati d’animo ed emozioni.
Questo era lo scopo del gruppo quando decise di adottare l’inusuale stratagemma canoro, infatti, già a partire dal nome, il Vonlenska esprime la sua finalità: Von significa ‘speranza ‘ in islandese (Von è anche il titolo della traccia nella quale compare per la prima volta) ed il nome del linguaggio viene tradotto come ‘hopelandic ‘ in inglese; ‘speranzese ‘ o ‘speranzico ‘, in italiano.
L’espediente è inusuale, ma non del tutto originale, esempi famosi sono lo ‘scat ‘ nel jazz, ed il ‘grammelot ‘, usato nei contesti teatrali e cinematografici, come ad esempio in ‘La Luna ‘ di Casarosa.
(M.G.)