Correva l’anno 1973 e Wright e soci si apprestavano a pubblicare il secondo album più venduto di tutti i tempi (preceduto solo da “Thriller” di Michael Jackson), The Dark Side of the Moon. Le curiosità presunte o reali intorno a questo concept si sprecano, ma nell’ambiente musicale è ormai comunemente ritenuta un’opera d’arte a tutti gli effetti. Fra i vari aneddoti, uno dei più rilevanti è relativo al fatto che questo capolavoro fu tra i primi a dare notorietà al concetto di ‘concept album’, un’opera cioè le cui canzoni ruotano intorno ad un’unica tematica o storia. Nel caso dei Floyd, il tema principale di “The Dark Side..” è la rappresentazione dei vari stadi della vita umana (di fatto comincia e termina con dei battiti cardiaci): stress, ansia, follia, isolamento, apatia, avarizia, fino ad alludere alla malattia mentale che ha colpito l’ex membro del gruppo Sid Barrett.
L’attenzione di questo articolo è però rivolta ad un brano in particolare, “The Great Gig in the Sky”, passato alla storia per lo struggente, quanto sensuale assolo di voce femminile, quella di Clare Torry. La donna venne presentata alla band da Alan Parsons; durante le prove, vennero fatte più registrazioni: per quanto la sua voce fosse strabiliante, il difficile compito della Torry era quello di esprimere qualcosa che evocasse la morte, così come richiesto dagli stessi Floyd, senza usare le parole. Dopo la sua performance, la donna si convinse di aver fallito nell’intento, ma così non fu.
Per il suo contributo la Torry ricevette solo 30 dollari, ma il fatto di leggere il proprio nome fra i ringraziamenti dell’album e sentire la propria voce in tutte le radio del mondo fu un’enorme gratificazione.. almeno fino al momento in cui “The Dark Side of the Moon” e tutti i brani di cui è composto non sono divenuti dei capisaldi del rock mondiale, con incassi da capogiro. La donna cominciò ad avanzare pretese sul copyright della canzone (e sulle sue royalties), al punto da pretendere di essere annoverata fra gli autori. Così, nel 2005, la Corte Suprema del Regno Unito le diede ragione e da quel momento in poi nei credits del brano, accanto al nome dell’immortale Wright c’è quello di un’inglese semisconosciuta, ma dalla voce eccezionale.
(A.C.)
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