“Avete mai provato a farvi venire sonno con dei giochi mentali? Avete provato a ingannare l’insonnia con l’astuzia? Fra le cose che favoriscono il sonno ci sono i presentatori della radio e la conta delle pecore. Se possibile, sarebbe meglio avere le pecore in camera da letto. Se però siete allergici alla lana (e quasi tutti i pullover che compro sembrano esserlo), potete favorire il sonno contando pantere. Per tanti motivi le pantere sono preferibili alle pecore – tutti sanno che le pecore belano e spesso inciampano mentre camminano; le pantere, invece, avanzano silenziose e sono abbastanza intelligenti per tenere la bocca chiusa. Certo, c’è il rischio che una pantera vi mangi, ma se soffrite d’insonnia, è in realtà la cosa migliore che vi possa accadere. ”
Quella di Groucho Marx con l’insonnia fu una relazione morbosa e quasi mai interrotta. Come la più devota delle spose, lo accolse fra le sue braccia per non lasciarlo più, alimentando notte dopo notte un rapporto ai limiti dell’ossessione. Groucho tuttavia non era molto convinto, per quanto impotente, di questa convivenza; anzi, provò incessantemente a disfarsi di lei, senza però mai riuscirci davvero.
Era il 29 ottobre 1929, proprio quel martedì nero che avrebbe decretato una delle peggiori crisi economiche della storia americana. Groucho Marx a quei tempi era già, assieme ai suoi quattro fratelli, un attore affermato nel circuito di Broadway in procinto di farsi conoscere anche sul grande schermo. Affidò i suoi risparmi alle mutevoli dinamiche di Wall Street e l’epilogo fu quantomai scontato. Perso tutto quello che aveva guadagnato fino ad allora, il sagace comico dalla fisionomia inconfondibile, fece la conoscenza dell’insonnia e da quel momento il riposo divenne un miraggio sempre più inarrivabile.
Le provò davvero tutte per liberarsi di lei: dai tentativi più ovvi come la conta delle pecore o la lettura di un libro (che producevano in lui l’effetto contrario), a quelli più originali, fino ai tentativi più disperati. Una volta un suo amico gli consigliò un bel bagno caldo aromatizzato al pino prima di coricarsi: sembrò funzionare, tant’è che Groucho cadde in un sonno così profondo da non accorgersi nemmeno di stare annegando! L’amico si scusò dicendo “L’hai detto tu che se non riuscivi a dormire almeno un po’ avresti voluto ucciderti. Beh, stavo solo accelerando le cose. ”
Rassegnatosi all’idea che non avrebbe mai più dormito di gusto come un bambino, Marx cominciò a creare dei passatempi alquanto singolari. A seconda della stagione sportiva, scandiva le ore notturne pensando ai nomi dei giocatori di baseball, di calcio, golf o tennis raggruppandoli per ordine alfabetico. Per un certo periodo, si diede anche agli scherzi telefonici, ma non fu difficile smascherarlo, dal momento che il suo modo di beffarsi degli ignari interlocutori era costituito da battute ed aforismi apparentemente ai limiti del non-sense, come ad esempio “L’intelligenza militare è una contraddizione in termini ”,oppure “Non vorrei mai far parte di un club che accetti fra i suoi membri un tipo come me ”.
La tenuta d’ordinanza delle sue notti insonni era costituita da: camicia da notte, calzini (“se i piedi sono freddi, allora è impossibile cadere in un sonno profondo ”), tappi per le orecchie e pistola sotto il materasso. Sì, proprio una pistola, per scacciare i cani che abbaiavano sotto la sua finestra. Per fortuna l’arma era ad aria compressa, perché i testimoni affermano che il nostro non era per nulla tenero quando l’insonnia lo sopraffaceva.
Biografi ed estimatori sono convinti che il geniale Groucho Marx, uno degli esponenti mondiali della comicità intelligente mai volgare e pioniere di un umorismo beffardo nei confronti dell’umanità, non sarebbe stato lo stesso se a scandire le sue giornate, o per meglio dire nottate, non ci fosse stata l’insonnia, fedele compagna dei momenti più creativi della sua vita.
(A.C.)
Curiosità:
Un omaggio tutto italiano al grande comico americano è stato fatto da Tiziano Sclavi, padre di Dylan Dog, che inserì nel suo fumetto il personaggio di Groucho, l’acuto assistente investigatore dalla freddura facile e dall’aspetto del tutto simile a quello del suo famoso omonimo. Anche il Groucho ‘di carta’ soffre d’insonnia e di solito trascorre le sue notti a fare scherzi telefonici.