
Alfred Nobel, nella medaglia dell’omonimo premio
Il premio Nobel è forse il riconoscimento più famoso ed ambito dell’intero pianeta, assegnato con cadenza annuale a ‘coloro che, durante l’anno precedente, più abbiano contribuito al benessere dell’umanità ‘. Le prime assegnazioni ebbero luogo nel 1901, con la consegna dei premi per la medicina, la letteratura, la chimica, la fisica e la pace, ma non sempre i criteri di scelta della Fondazione Nobel hanno incontrato i favori del pubblico.
Alfred Nobel, ideatore del premio, era paradossalmente la persona meno indicata a parlare di pace e benefici per il genere umano, avendo fatto fortuna con la dinamite ed il commercio di armi, che di pacifico e benefico hanno ben poco. Nato da una famiglia benestante di ingegneri svedesi, ebbe la fortuna di potersi dedicare agli studi senza particolari problemi, fino a quando, nel 1867, riuscì a stabilizzare la nitroglicerina, inventando di fatto la ‘polvere di salvezza Nobel ‘, poi ribattezzata semplicemente ‘dinamite ‘. La scoperta ed il successivo brevetto gli fruttarono ingenti quantità di denaro, che si aggiunsero ai proventi derivati dalla vendita di armi, campo nel quale godeva già di una certa fama, grazie alle oltre 90 fabbriche destinate alla produzione di armamenti, nonostante le sue convinzioni pacifiste.
Circa venti anni dopo, nel 1888 a Parigi, fu colpito dalla tragica morte del fratello Ludvig, dilaniato da un’esplosione durante un esperimento sulla sicurezza di un nuovo componente, mentre il padre, anch’esso presente, perse entrambe le gambe. Alcuni giornali francesi, ritenendo che il defunto fosse lui, intitolarono così la notizia ‘Le marchand de la mort est mort! Le Dr Alfred Nobel, qui fit fortune en trouvant le moyen de tuer le plus de personnes plus rapidement que jamais auparavant, est mort hier.‘ (Il mercante di morte è morto! Il dr. Alfred Nobel, che fece fortuna trovando il modo di uccidere più persone possibili, più rapidamente di quanto non si facesse prima, è morto ieri).
La lettura del suo necrologio scosse profondamente l’inventore svedese, che rimase turbato dall’opinione che i suoi contemporanei avevano di lui, e ancor di più da quella che avrebbero avuto i posteri, tanto da spingerlo a decidere di investire quasi tutti i suoi beni in un progetto di redenzione: il premio Nobel, per l’appunto.
Una parte del testamento, reso pubblico alla sua morte nel 1896, recita infatti:
‘…La totalità del mio residuo patrimonio realizzabile dovrà essere utilizzata nel modo seguente: il capitale, dai miei esecutori testamentari impiegato in sicuri investimenti, dovrà costituire un fondo i cui interessi si distribuiranno annualmente in forma di premio a coloro che, durante l’anno precedente, più abbiano contribuito al benessere dell’umanità. ‘
Un’ultima curiosità: Alfred Nobel scrisse il testamento di suo pugno, ma commise un errore riguardo al premio per la letteratura che, secondo le sue volontà, doveva andare allo scrittore che avesse maggiormente espresso una ‘tendenza idealistica ‘, scrivendo l’inesistente termine svedese ‘idealirad ‘, al posto di ‘idealisk ‘. Quando riscrisse la frase corresse l’errore, complicando ancor più le cose: il significato dell’intera frase suona infatti come ‘allo scrittore ideale ‘, concetto altamente soggettivo che ha provocato grandi controversie sugli autori da premiare.
(M.G)
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