Patti Smith, la ‘sacerdotessa maudit del punk ‘, è sempre stata un personaggio sopra le righe, nota soprattutto per l’energia e la rabbia espresse dai suoi testi più irriverenti, spesso frutto di esperienze realmente vissute.
Durante la sua giovinezza, trasferitasi nel South Jersey, trovò lavoro nella locale fabbrica di carrozzine per bambini con una paga bassissima e condizioni di lavoro terribili, un ‘modo marcio di vivere ‘, come lei stessa dichiarò successivamente. Vi lavorò solo due estati, ma l’esperienza rimase incisa nei suoi ricordi per tutta la vita.. anche perchè la consacrò al successo.
‘Era un periodo della mia vita senza uscita: i miei genitori non avevano denaro e il posto nel quale mi trovavo non era molto sviluppato culturalmente, era deprimente. La gente di lì era contenta di avere quello schifoso lavoro e di vivere nelle peggiori condizioni, e questo probabilmente produsse in me una forte ribellione.’
La situazione era complicata dalle tensioni con le colleghe di lavoro; Patti non era ben vista ed era spesso oggetto di aggressioni verbali. Secondo alcuni, un giorno, all’ora di pranzo, trovò che le sue colleghe, per farle dispetto, avevano esaurito tutti i panini in vendita, così per distrarsi decise di fare una passeggiata fino alla libreria locale, dove trovò le ‘Illuminations’ di Arthur Rimbaud. Il libro la appassionò così tanto che prese a leggerlo in ogni momento libero, anche sul lavoro. Le sue colleghe, ‘fanatiche bigotte ‘ e poco acculturate, vedendo che si trattava di un libro straniero pensarono fosse una pubblicazione comunista e, dopo averla denunciata al direttore della fabbrica, la aggredirono, la malmenarono e le ficcarono la testa in un ‘cesso pieno di merda ‘.
Da quella esperienza Patti Smith trasse l’ispirazione per il testo del suo primo singolo Piss Factory (letteralmente ‘Fabbrica di piscio ‘, fabbrica schifosa), che le spalancò le porte verso il successo, grazie all’intercessione di Lou Reed. (M.G.)
Patti Smith – Piss Factory: