‘Fastidiose ‘, ‘semplicemente incapaci di suonare ‘, ‘la versione lobotomizzata della Trapp family ‘, ‘disarmoniche, stonate e gracchianti ‘, ‘una dolorosa tortura per le orecchie ‘; questi sono solo alcuni degli epiteti che la critica musicale degli anni ’70 rivolse alle Shaggs, la garage rock band formatasi nel 1968 a Fremont, U.S.A. Composta dalle sorelle Wiggin, la band era così male assortita che della sua storia musicale rimane solo l’album ‘Philosophy of the World ‘, pubblicato nel 1969; eppure artisti come Frank Zappa e Kurt Cobain, definirono le Shaggs un cult del rock.
Le origini del gruppo si devono ad Austin Wiggin, padre di Dorothy ‘Dot’, Betty ed Helen, che forzò le giovani a costituire un gruppo rock. Austin era un uomo semplice, proveniente da una famiglia povera e conservatrice, egli stesso era un rigido conformista, tanto che odiava i capelli lunghi e le gonne corte; cosa lo spinse a diventare manager di un gruppo rock? Una profonda e radicata superstizione. La cultstory riporta che quella della band divenne una sua idea fissa perchè gli ‘era stato predetto ‘ da sua madre, appassionata di esoterismo e spiritualismo, durante una seduta di lettura della mano. La donna gli predisse il matrimonio con una ragazza ‘strawberry blonde ‘, (un colore di capelli inusuale, un biondo tendente al rosso); la nascita di due figli dopo la morte di sua moglie e la creazione di un gruppo musicale molto famoso da parte delle sue figlie. Austin, com’è lecito aspettarsi, non diede molta importanza alla cosa, fino all’avverarsi della seconda profezia. Rimasto vedovo e con ben sette figli da sfamare, il signor Wiggin si diede subito da fare per far avverare anche la terza previsione, e alle ragazze non rimase altro che obbedire.
Quando furono abbastanza grandi vennero ritirate da scuola, mandate a lezione di canto e musica e fu imposto loro di provare senza sosta, anche nella ginnastica ritmica. Se già la vita di paese non permetteva grandi svaghi, la loro divenne assolutamente vuota. Austin le costrinse ad un programma estenuante, furibondo perchè continuavano a suonar male tutti i pezzi; in particolare ‘Philosophy of the World ‘, la traccia che diede il nome all’album.
Le prime esibizioni furono ovviamente un disastro: semplicemente, le componenti della band non sapevano suonare, ed i testi scritti dallo stesso Austin assomigliavano più alle poesiole dei bambini, che a vere e proprie liriche. La situazione non cambiò neanche quando ai testi fu messa Dot e nel progetto fu coinvolto tutto il resto della famiglia. Deciso a non lasciarsi scoraggiare, l’uomo fece incidere a pagamento 1000 copie di ‘Philosophy of the World ‘, una raccolta dei pezzi suonati fino ad allora, ma gliene furono consegnate solo 100 ed il produttore si rese irreperibile. Nonostante tutto, la band continuò ad esibirsi, riuscendo anche ad avere un manipolo di fans a Fremont e dintorni fino a quando, nel 1975, Austin morì di infarto – secondo alcuni subito dopo aver sentito Dot, Betty ed Helen suonare una versione decente di ‘Philosophy of the World ‘ – e la band si sciolse.
Nei primi anni ’70, Frank Zappa suonò alcuni pezzi delle Shaggs durante un live, affermando che erano uno dei suoi gruppi preferiti e che erano ‘meglio dei Beatles ‘. Una ventina d’anni più tardi anche Kurt Cobain diede credito alle sorelle Wiggin definendole un cult. Entrambi dichiararono di aver visto nelle canzoni delle Shaggs una serie di distonie e disarmonie degne dei più acclamati improvvisatori jazz, e nei testi la sincerità e la spontaneità di musicisti puri, non ancora infangati dallo star system. Molti continuano invece a pensare che siano ‘disarmoniche, stonate e gracchianti ‘, in poche parole: ‘semplicemente incapaci di suonare ‘. Qualunque sia la verità, l’album originale ‘Philosophy of the World ‘ è al giorno d’oggi valutato tra i 500 ed i 700 dollari.
(M.G)
The Shaggs, Philosophy of the World: