Era il 14 agosto 1945, gli Stati Uniti festeggiavano la resa del Giappone e quindi la fine della Seconda Guerra Mondiale. Lo scatto che immortala un giovane marinaio mentre, in una Times Square festosa ed ebbra di gioia, bacia con passione la sua donna al ritorno dal conflitto è ormai l’emblema di questa vicenda così importante per la storia americana, e se vogliamo, lo è anche dell’amore passionale e sincero. La fotografia, apparsa sulla copertina di Life del 27 agosto 1945, è di Alfred Eisenstaedt, fotoreporter tedesco di famiglia ebrea naturalizzato statunitense.
I protagonisti della celebre foto sono George Mendosa e Greta Zimmer Friedman, all’epoca rispettivamente membro dei marines ed igienista dentale. Ci piace pensare che i due fossero compagni nella vita e che magari abbiano vissuto, e vivano tuttora, i loro anni insieme, ma la verità è decisamente diversa dalle apparenze.
Il bacio più bello della storia della fotografia è frutto del caso. Mendosa, completamente ubriaco, festeggiava con i suoi amici la fine della guerra; così, preso dall’euforia del momento, strinse a sé una passante baciandola appassionatamente. In quel momento Eisenstaedt premette il pulsante di scatto della macchina fotografica, dando vita all’immagine simbolo dell’amore per eccellenza.
È probabile che la giovane donna non fosse neanche troppo contenta dell’episodio, come dimostra lo scatto successivo che la ritrae con un pugno serrato, in chiaro atteggiamento di difesa, o che il giorno dopo il marinaio, a causa dei fumi dell’alcool, non ricordasse nemmeno cos’era successo.
Una cosa è certa: quei due sono i protagonisti inconsapevoli di una storia alimentata dalle apparenze e che non ha un fondamento di verità. Niente di eclatante tuttavia, se la si paragona ai principi su cui poggia la società contemporanea.
(A.C.)