Homicidal, del 1961 , vede la creazione di un espediente totalmente diverso dai precedenti. Questa volta Castle si rivolge all’orgoglio del pubblico istituendo una ‘pausa terrore ‘, che garantisce il pieno rimborso del biglietto a tutti gli spettatori che non se la sentono di proseguire la visione. Per coloro che abbandonavano lo spettacolo era prevista una vera e propria umiliazione pubblica: un passaggio obbligato li guidava ad un ‘angolo dei codardi ‘, dove un’infermiera misurava loro la pressione e li obbligava a firmare un ‘registro dei codardi ‘; il tutto mentre una voce registrata continuava a blaterare ‘Guarda il pollo! Guardalo tremare di paura nell’angolo dei codardi! ‘
Il 1961 vede l’uscita anche di Mr. Sardonicus, nel finale del quale lo stesso Castle appariva sullo schermo per istituire un ‘sondaggio punitivo ‘ e chiedere al pubblico di votare, attraverso appositi cartellini fluorescenti, tra il salvataggio e la morte dell’odioso protagonista. Sebbene il regista abbia affermato il contrario, è quasi sicuro che il finale ‘buono’ non sia mai stato girato, e che in realtà non ci sia mai stata nessuna vera possibilità di scelta.
Per l’uscita di Strait-Jacket, del 1964, i produttori proibirono a Castle l’utilizzo di qualsiasi gimmick, ed egli pensò bene di metterne in atto uno dei migliori: scritturare la famosissima Joan Crawford, reduce dal successo di ‘ What Ever Happened to Babe Jane? ‘. Agli spettatori furono comunque dati dei gadgets che riproducevano l’arma del delitto, un’ascia insanguinata.
I saw what you did, uscito l’anno seguente, è una pellicola incentrata sui macabri scherzi telefonici di due adolescenti e vede di nuovo la partecipazione della Crawford. Per pubblicizzare il film Castle fecde realizzare dei giganteschi telefoni di plastica, ma a seguito di un’impennata degli scherzi telefonici e dei conseguenti reclami, la Bell Telephone Company vietò a Castle l’utilizzo dei telefoni e lo costrinse a ripiegare su un altro stratagemma. Secondo il regista, le locandine del film avrebbero dovuto riportare la dicitura ‘William Castle vi avverte: questo è un film sull’UXORICIDIO ‘, e nelle file posteriori si sarebbero dovute creare delle ‘Shock Sections ‘, costituite da sedili con cinture di sicurezze che avrebbero impedito agli spettatori più sensibili di ‘essere sbalzati dalla sedia per la paura ‘, ma sembra che l’idea sia stata abbandonata prima della distribuzione della pellicola.
L’ultima trovata di Castle risale al 1975, anno in cui uscì Bug, un b-movie che vedeva come protagonista un esercito di scarafaggi mutanti. La locandina lo acclamava come ‘Il film che vedrete con gli occhi chiusi ‘, e presentava una checklist di cose da fare per essere sicuri di non trovarsi di fronte ad una super-blatta. Così come era cominciata, la sua carriera si chiuse con un’altra polizza: un milione di dollari sulla vita di Hercules il protagonista della pelliccola.
William Castle, l’uomo che voleva spaventare a morte il mondo e che l’aveva sedotto con i suoi trucchi, si spense nel 1977 in California per un attacco di cuore.
(M.G)
Curiosità:
Castle ha prodotto Rosemary’s Baby di Roman Polanski, recitando nel film in un piccolo cameo: un’atterrita Mia Farrow entra in una cabina telefonica per mettersi in contatto con l’ostetrico, girandosi di scatto, fuori dalla cabina trova ad attenderla William Castle, il re dell’horror, nei panni di un placido signore che deve fare una telefonata.
Tra gli ammiratori di Castle spiccano i registi John Waters e Robert Zemeckis
Alfred Hitchcock decise di girare Psycho dopo aver ricevuto notizia della somma incassata dai b-movies di Castle
In Italia lo sceneggiatore Alfredo Castelli ha inserito in un numero di Mister No della Bonelli il personaggio Al Castle, sceneggiatore hollywoodiano ispirato a William Castle, il cui nome è l’abbreviazione di Alfredo.
Il protagonista di Matinee, interpretato da John Goodman, è ispirato al re dei gimmicks
Video: Castle annuncia The Tingler, dispensando consigli su come salvarsi dalla diabolica creatura: